
Come prendere decisioni migliori: 25 principi efficaci
Quali sono i migliori consigli su come prendere decisioni migliori? Eccone alcuni per migliorare la qualità della nostra vita e sperimentare il cambiamento.
Come faccio a raggiungere gli obiettivi che mi pongo a inizio anno?
Sembra una domanda banale, scontata, semplice, forse noiosa, ma è la chiave per comprendere realmente come riuscire a farlo.
Partiamo all’inizio dell’anno con i migliori propositi e le migliori intenzioni.
Vogliamo spaccare il mondo.
Poi però, nel corso dei mesi, ci scontriamo con la realtà dei fatti, ci perdiamo nei nostri impegni e dimentichiamo gli obiettivi che avremmo sperato di poter raggiungere a Gennaio.
Ecco, in questo articolo vedremo come evitare questo problema e come raggiungere i propri obiettivi annuali in maniera efficace.
Una guida semplice e concreta per realizzare i tuoi obiettivi nel nuovo anno. Esercizi pratici e pagine dedicate alla scrittura espressiva per scrivere le tue note.
Semplice: non siamo riusciti a pianificare in maniera corretta e precisa i nostri obiettivi chiave seguendo un sistema, un processo o un framework.
La verità è che saremmo in grado di raggiungerli, ed è molto più semplice di quanto sembri.
La soluzione sta nel decidere intenzionalmente di mettere abbastanza impegno ad inizio anno nel superare gli ostacoli interni con cui ci scontriamo nel pianificare i nostri obiettivi.
La maggior parte delle persone, però, non riesce a farlo.
Ma se rendiamo questo processo più semplice e strutturato, allora riusciremo a finire l’anno in maniera molto più soddisfacente di come l’abbiamo iniziato.
In questo articolo ti mostro il metodo che io utilizzo ogni anno.
Ho anche preparato un template che potrai utilizzare per pianificare i tuoi obiettivi.
Ti consiglio di dargli un’occhiata, duplicarlo e completarlo in ogni sua parte. Nel corso dei mesi, utilizzalo per controllare il tuo stato di avanzamento.
Innanzitutto partiamo dalle premesse.
Come possiamo definire un sistema o un metodo senza avere analizzato l’anno precedente?
È praticamente impossibile.
Quindi il primo step, ancora prima di andare a definire i nostri goal per il prossimo anno, consiste nel fare un’analisi di ciò che ci è successo nei 12 mesi precedenti.
Come possiamo farlo?
Puoi seguire le indicazioni e il sistema che ho raccontato in un altro video che tratta il tema della revisione annuale.
Dopo avere terminato l’analisi dell’anno precedente dobbiamo farci alcune domande.
Le domande che hanno funzionato meglio per me sono le seguenti.
Che cosa siamo riusciti a fare particolarmente bene che cosa siamo particolarmente bravi a fare?
Qual è l’area che ci ha dato più soddisfazione e ci ha premiato di più?
Nel definire gli obiettivi per il prossimo anno dobbiamo anche essere consci di quello che ci riesce bene e questa consapevolezza ci darà la possibilità di ottenere risultati esponenzialmente più grandi l’anno prossimo.
Essere consapevoli delle proprie competenze e delle proprie passioni ci aiuta a definire obiettivi ancora più ambiziosi nel corso dei prossimi 12 mesi.
La maggior parte delle persone tende a porsi degli obiettivi irraggiungibili, senza prestare attenzione a quello che già gli riesce bene.
Focalizzandoti invece su questi aspetti, puoi riuscire a diventare ancora più bravo/a.
Diventare uno dei migliori ti aiuterà a raggiungere dei risultati e delle soddisfazioni fuori dal comune.
Un’altra domanda che mi faccio ogni anno riguarda gli esperimenti.
Quali sono gli esperimenti che ho effettuato nel corso dell’anno che si sono rivelati utili?
Dare un occhio agli esperimenti è fondamentale, così come sperimentare quante più cose nuove possibili. Idealmente vogliamo testare un esperimento diverso ogni singolo giorno, in modo da avere accesso a una serie di informazioni e di feedback che non potremmo ottenere se continuiamo a fare le stesse cose.
Questa è una pratica che ho cominciato a tenere nel corso degli ultimi due anni e si è rivelata davvero utile. Mi aiutato a comprendere quali micro-miglioramenti posso portare nella mia vita quotidiana sia nell’ambito personale che professionale, quello della salute e delle relazioni.
Capire quali esperimenti riescono e quali falliscono pone le basi per configurare degli obiettivi più ambiziosi il prossimo anno.
Le ultime domande da porci, utilissime per avere una visione più chiara di dove vogliamo andare, sono:
Cosa vorrei raggiungere nel corso dei prossimi mesi e dei prossimi anni, se non ci fossero dei limiti a ciò che è possibile?
Qual è la visione di me stesso/a e delle mie giornate tra 5 anni?
Cerchiamo quindi di immaginare la nostra vita e la nostra giornata perfetta tra 5 anni. In che cosa consiste?
Queste riflessioni magari non ci faranno raggiungere il nostro risultato ideale, ma se non altro ci fanno percorrere la strada corretta verso risultati significativi e degni di nota, in linea con i nostri valori.
All’interno di questo documento troverai varie sezioni.
Andiamo adesso a vederle una ad una.
Ognuna di queste avrà un ruolo diverso e contribuisce a definire l’obiettivo per il nostro anno.
Cominciamo.
La prima sezione riguarda il titolo.
Dare un titolo al nostro anno ci consentirà di definire il focus su cui ci vogliamo concentrare.
Definire il tema del prossimo anno ci consente di capire che cosa è davvero importante.
Dunque decidiamo il titolo: potrebbe riguardare per esempio il lavoro, la famiglia, un progetto personale.
Esempio: Voglio diventare un consulente freelance lavorando da remoto.
Si intitolerà:
Esempio: “L’anno della svolta” o “l’anno del nomadismo digitale”.
A questo punto andiamo a fare un breve riassunto dei principali obiettivi e sotto obiettivi.
Facciamo una descrizione discorsiva delle principali aree/categorie e degli obiettivi che vogliamo ottenere per ognuna di esse.
Per esempio, le mie riguardano la possibilità di dedicarmi quanto più possibile ai miei progetti personali e produrre almeno quattro video contenuti al mese.
Inoltre, voglio continuare a lavorare su alcuni dei più importanti progetti professionali e consolidare alcune relazioni particolarmente importanti per me.
A questo punto puoi scrivere le tue linee guida.
Presta attenzione a questa sezione, perché è fondamentale.
Andiamo a descrivere in maniera più precisa le linee guida in termini di risultato finale e cosa vogliamo raggiungere durante l’anno:
Per quanto mi riguarda queste aree sono molto chiare:
La prossima sezione è molto simile a quella precedente e riguarda i pilastri.
Quali sono i pilastri più importanti che ti possono aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi nella tua vita di tutti i giorni?
In altre parole, quali sono le attività quotidiane che ti faranno crescere?
In questa sezione andiamo a identificare gli strumenti da aggiungere alla nostra cassetta degli attrezzi.
Sono delle leve che ci supportano e ci accompagnano, rendendo il percorso più semplice.
I miei pilastri più importanti sono ad esempio:
Arrivati a questo punto, siamo pronti per la prossima sezione, nella quale ci andremo a occupare dei principi alla base delle nostre azioni.
Quali sono i valori in cui credi?
Scrivi quali sono. Qual è il minimo comune denominatore in termini di valori che vuoi applicare a tutti gli obiettivi che ti sei posto?
Sembra banale, ma è un passo fondamentale.
Supponiamo di definire degli obiettivi esclusivamente finanziari, legati a generare denaro, che non corrispondono effettivamente ai nostri valori e a quello che ci dà davvero soddisfazione: probabilmente non riusciremo ad ottenere risultati degni di nota.
Nel mio caso, per esempio, quello che ho compreso dal recente passato riguarda l’importanza delle relazioni. In futuro, quindi, vorrei evitare che la parte lavorativa e professionale prenda troppo il sopravvento rispetto alle relazioni.
In questo senso, uno dei principi riguarda quindi l’avere un buon bilanciamento tra relazioni e tempo passato al lavoro.
Un altro principio fondamentale per me è perseguire progetti personali o professionali che abbiano un impatto sociale importante. Quindi non portare avanti soltanto progetti per il loro ritorno finanziario, ma anche valutare l’opportunità di lavorare su progetti esterni sulla base del loro impatto nel mondo che ci circonda e sulla vita delle persone.
Quali sono i tuoi principi?
A questo punto siamo pronti per elencare i nostri obiettivi principali.
Nell’esempio sopra, ne ho inseriti 10 a titolo indicativo, ma cerchiamo di non di non aggiungerne troppi per assicurarci che siano realmente raggiungibili.
Diamo poi un titolo chiaro e breve.
Il titolo deve essere estremamente descrittivo in modo da darci ispirazione ogni volta che lo rileggiamo. Ogni volta che lo ripetiamo dovremmo avere un’immagine ben definita nella nostra testa di ciò che esso rappresenta. Scegliamo quindi un titolo parlante che ci faccia venire in mente quello che potrà essere il risultato che possiamo ottenere.
Scegliamo al massimo 3 obiettivi per ogni area rilevante che abbiamo identificato nella sezione dei pilastri o più in generale nella sezione delle linee guida.
A questo punto possiamo anche definire degli obiettivi secondari, da perseguire solo quando e se avremo tempo e possibilità. Oppure potranno diventare primari se le nostre priorità cambiano, e in quel caso li scambieremo con un obiettivo precedente. Altrimenti li torneremo a prendere in considerazione in futuro o l’anno seguente.
Adesso siamo pronti per pianificare.
Questa fase è tanto cruciale quanto quella precedente, in quanto senza pianificazione non riusciremo ad arrivare da nessuna parte. Si passa all’azione.
Una pianificazione chiara consiste nello scomporre gli obiettivi in azioni semplici e precise.
Cosa dobbiamo fare adesso?
Molto semplice, andiamo a suddividere e pianificare i nostri goal nei quattro trimestri dell’anno.
Lo faremo per evitare di darci degli obiettivi troppo a lungo termine. Senza avere delle date di scadenza precise, definite nel breve e medio termine, infatti, aumenteremo le probabilità di fallimento.
Abbiamo detto di voler dividere i nostri obiettivi in 4 trimestri, aventi all’incirca 12 settimane l’uno.
Quindi:
Per ogni trimestre, inseriremo una definizione quanto più possibile precisa e numerica del nostro goal. Per esempio, se vogliamo diventare consulenti dobbiamo definire con quanti clienti vogliamo collaborare al minimo per poter effettivamente cominciare la nostra carriera da freelance.
Quindi se stiamo lavorando per un’azienda inseriamo come obiettivo del primo trimestre “diventare consulente e lavorare con 4 clienti che ci pagano diciamo 1.000 euro l’uno ogni mese”.
Questo comportamento comporterà ovviamente anche un cambiamento nella nostra vita professionale. Dovremo licenziarci e dovremo trovare questi clienti ma sappiamo esattamente che cosa dobbiamo fare e sopratutto qual è il risultato ultimo da raggiungere.
A questo punto avremo le nostre priorità trimestrali. Ci siamo dati 12 settimane per portare a termine questi obiettivi. Abbiamo fatto chiarezza rispetto a cosa fare e quando farlo.
Possiamo anche creare una categoria di “evergreen”, ovvero obiettivi validi durante tutto l’anno. Essi costituiranno le azioni da portare avanti costantemente, a prescindere dal periodo.
Siamo arrivati al punto chiave, il vero segreto per ottenere risultati concreti: le azioni SMART.
Dopo aver pianificato le nostre priorità, dobbiamo definire i nostri output.
Gli output sono le azioni concrete da compiere durante il periodo di 12 settimane che abbiamo appena identificato.
Mi piace definire questi output “azioni SMART”.
Prendono il nome dalla metodologia introdotta da Peter Drucker, la quale viene principalmente applicata agli obiettivi, più che alle azioni.
Personalmente, mi trovo molto meglio ad utilizzarla per definire azioni concrete, piuttosto che obiettivi più grandi. Mi aiuta ad avere un’idea molto più dettagliata e precisa su quello che concretamente devo fare durante la mia giornata per arrivare all’obiettivo che mi sono posto.
La metodologia SMART prevede che un’azione sia:
Consiste nel suddividere l’obiettivo macro in piccole azioni e azioni più semplici e più facili da ricordare e da mettere in pratica.
Ritorniamo per un attimo all’esempio principale che riguarda il voler cambiare tipologia di lavoro: da dipendente di un’azienda vogliamo diventare consulenti freelance.
Andiamo a definire gli step e le azioni concrete SMART.
Se abbiamo l’obiettivo di licenziarci dalla nostra azienda e diventare consulenti freelance dovremmo innanzi tutto trovare i nostri clienti. Come fare?
Possiamo cominciare ponendoci come target un certo numero di chiamate con potenziali clienti, diciamo 3 o 4 chiamate alla settimana. Ci andremo a proporre come consulenti per determinati brand che pensiamo di poter supportare. Sappiamo poi che, se facciamo un buon lavoro, una certa percentuale di queste chiamate conoscitive si convertiranno in una proposta commerciale e una percentuale ancora più piccola di queste si convertì in un cliente.
Questo per far sì di riuscire ad ottenere almeno un cliente pagante al mese, fino ad ottenerne 3 o 4 nel corso dei tre mesi, se siamo persistenti. La cosa importante, come detto, riguarda le caratteristiche dell’azione: essa infatti è specifica, misurabile realizzabile, realistica ed ha anche una data di scadenza.
Alcune di queste azioni possono anche essere di tipo “SI” o “NO“.
In questo caso non sono definite in maniera numerica perché è semplicemente o le facciamo o non le facciamo. Un esempio di questa tipologia, ancora legata all’obiettivo di diventare consulenti freelance, è licenziarci: o ci licenziamo, oppure no. Riusciremo a portarla a termine in una in una volta sola, nel momento in cui andremo a parlare con il nostro capo e lo informeremo della nostra decisione.
Ripeteremo lo stesso processo per tutte le altre azioni SMART necessarie a raggiungere gli altri obiettivi.
Per assicurarci che siamo sulla buona strada, dovremo andare a pianificare delle “riunioni settimanali e mensili” con noi stessi.
Lo faremo per controllare lo stato di avanzamento delle attività pianificate durante quel periodo.
Quindi almeno una volta al mese (o idealmente ogni settimana) ci ricaviamo 15-30 minuti di tempo per capire a che punto siamo e se dobbiamo cambiare qualcosa nel nostro operato o impegnarci di più. Se le stiamo portando a termine, tutto bene, altrimenti proviamo ad elaborare una strategia alternativa per modificare il nostro comportamento in direzione del nostro obiettivo.
Le ultime due sezioni del documento riguardano l’identificazione dei nostri mentori e la creazione di una Vision Board.
Partiamo dai mentor. Identificare dei punti di riferimento a livello personale e professionale è fondamentale perché fungono da guide e fonti di ispirazione, ci aiutano a capire meglio come dovremmo comportarci in situazioni difficili o complesse che non saremmo in grado di gestire da soli.
Comportarsi come persone che stimiamo ci può dare una mano a generare idee alternative. Come possiamo farlo?
Dunque identifichiamo i nostri mentori.
Possono essere virtuali, persone con cui non abbiamo un rapporto diretto. Magari li seguiamo online, leggiamo la loro newsletter, oppure sono persone che semplicemente ci forniscono idee e ispirazione, ci piace come ragionano e il loro approccio alle cose.
Oppure possono essere persone reali, ovvero coloro che conosciamo o con cui siamo in contatto. In questo caso, tanto meglio perché potremmo avere una vera e propria conversazione.
Il vantaggio di avere dei mentori è che quando abbiamo un problema possiamo semplicemente provare a ragionare come loro o chiedergli aiuto.
Cos’è una Vision board?
È un’idea molto visuale di dove vogliamo arrivare. Sono immagini che ci mostrano la meta e che ci stanno particolarmente a cuore.
Come facciamo a crearla?
Apriamo un documento digitale e aggiungiamo immagini di cose, di persone, di luoghi e di ricordi che ci ispirano e che ci danno la motivazione e l’energia di cui avremo bisogno durante il cammino.
Li andiamo a stampare ed appendere su un muro o su una lavagna. Ogni giorno quando le osserveremo, riceveremo la spinta per continuare a portare a termine quelle azioni SMART che abbiamo definito in precedenza.
Siamo arrivati alla fine. In questo post abbiamo parlato di un metodo strutturato e dettagliato per ottenere risultati importanti.
Abbiamo cercato di rispondere alla domanda: “Come raggiungere i propri obiettivi?“
Spero che questi spunti siano stati utili, fammi sapere se questo approccio ti aiuterà a definire meglio i tuoi obiettivi.
Stai già utilizzando un metodo simile (o magari differente)?
PS: Dai un’occhiata al template completo e comincia a creare il tuo piano!
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Quali sono i migliori consigli su come prendere decisioni migliori? Eccone alcuni per migliorare la qualità della nostra vita e sperimentare il cambiamento.
Ti è mai capitato di cominciare a fare qualcosa per poi ritrovarti ore dopo ancora al punto di partenza?
C’è un modo per uscire: ecco 10 strategie per aumentare la concentrazione.
Siamo sempre impegnati a “fare”, senza sapere perché.
Abbiamo impegni, responsabilità e attività da portare a termine. Quindi la domanda sorge spontanea: come gestire il tempo?